Venerdì, 23 Novembre 2012 21:06

Joseph Losey. Un particolare sul Torino Film Festival

Scritto da  Gerardo

A proposito del grande cinema degli “irregolari” di Hollywood. Entriamo in dettagli sul Torino Film Festival.
Nel seguito, la presentazione, a cura di Pino Picone, della rassegna su Joseph Losey, diverse altre - e molto suggestive - fotografie dell'artista, in compagnie più e più celebri, e, in PDF da scaricare, la scheda, anch'essa preziosa quanto dettagliata, con tutte le pellicole che saranno presentate al TFF.



Joseph Losey: una rassegna imperdibile a TFF 30

Da sempre il festival del cinema di Torino (sia nella prima vita che nella seconda e con tutte o quasi le direzioni) ha avuto una attenzione particolare per il cinema americano. Ma con l’arrivo di Emanuela Martini per il tramite della direzione di Nanni Moretti, quindi dal 2007, l’interesse per il cinema di oltre Atlantico si è intensificato. La Martini, specialista in realtà soprattutto del cinema inglese, al quale ha dedicato numerose pubblicazioni e rassegne qua e là (in particolare proprio qui a Torino nel 2008 una chilometrica quanto indimenticabile retrospettiva dal titolo ”British Renaissance”), ha messo in cantiere un vero e proprio inventario di quei protagonisti del cinema americano con un piede dentro e uno fuori dalla grande mecca hollywoodiana.

Personaggi atipici e grandi “irregolari”. Quattro in particolare: John Cassavetes (1929-1989: nella edizione 2007), Nicholas Ray (1911-1979: edizione 2009), John Huston (1906-1987: edizione 2010), Robert Altman (1925-2006: edizione 2011). Cui si aggiunge ora Joseph Losey (1909-1984). Personaggi diversi fra loro, ma accomunati da una inquietudine creativa, una costante ricerca di nuovi linguaggi, autori a tutto tondo e non solo manager del proprio successo inseriti in una spietata macchina produttiva come li avrebbe voluto lo star system hollywoodiano. Costoro si sono spesso ribellati alle mere leggi della produzione e del profitto battendo nuove strade sia nella proposta di contenuti sia nella sperimentazione di nuove tecniche e nuovi linguaggi. Da qui il continuo entrare e uscire nel sistema, il cercare nuovi lidi specialmente in Europa.

Con Joseph Losey a questi motivi si aggiunge l’imbattersi violento nel maccartismo, con l’ottusità mentale, la cialtroneria culturale, lo spirito vendicativo di politici reazionari quali Joseph Mc Carthy e Richard Nixon. Coadiuvati questi ultimi in tale insana battaglia da giornalisti e colleghi del mondo hollywoodiano. Losey dovette interrompere bruscamente non solo il suo rapporto con Hollywood, ma lasciare di botto gli Stati Uniti, autoesiliarsi in Europa. Trovando con fatica in Inghilterra se non una nuova patria, perlomeno un posto dove ritentare ad intessere un discorso con la settima arte, con il suo mestiere, la sua vocazione d’artista. Il TFF 30 offre una completa retrospettiva dell’opera del nostro regista a partire dal 23 novembre e un “Incontro sul cinema di Joseph Losey” giovedì 29 novembre presso il Cinema Massimo, alla presenza di Patricia Mohan Losey, vedova dell’autore e sua collaboratrice durante il periodo europeo e di Mark Losey, il nipote che ha seguito le orme del nonno.

Ritorneremo a fine festival sul senso del cinema loseyano fatto di grandi empiti ideali, di un grande grandissimo rigore figurativo, di una raffinata capacità introspettiva tale da permettergli di mostrare più le anime (toccate in profondo) che i corpi dei protagonisti dei suoi film. Lui, laico quanti alti mai, accusato spesso di fare della fredda sociologia!
Alleghiamo la scheda approntata dal festival e un breve portfolio di foto in bianco e nero.

Giuseppe Picone
San Gimignano, 22 novembre 2012


Losey al TFF. La scheda delle proiezioni








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